Fondi sanitari e di solidarietà

Fondo solidarietà studi professionali: decreto di adeguamento

Pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale il decreto del ministero del Lavoro per l'adeguamento del regolamento del Fondo di solidarietà bilaterale delle attività professionali ( cd Fondo Professioni ) alle novità della legge 234 2021.

Il decreto entra in vigore il 24 luglio 2024.

Il Fondo era stato  costituito nel 2019  con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali in concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze il 27 dicembre 2019, non ha personalità giuridica e costituisce una gestione dell'INPS(fondo-professioni).

Le finalità sono di garantire ai dipendenti del settore delle attività professionali, che occupano almeno un dipendente, una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell'attività lavorativa(fondo-professioni).

La gestione del Fondo è affidata a un comitato amministratore composto da esperti designati dalle parti sociali e dai Ministeri competenti. Il Fondo è tenuto al rispetto dei seguenti obblighi

  1. Obbligo di bilancio in pareggio.
  2. Interventi concessi previa costituzione di riserve finanziarie e entro i limiti delle risorse acquisite.
  3. Presentazione di un bilancio tecnico di previsione a otto anni

Fondi bilaterali: l'estensione del campo di Applicazione

La legge 30 dicembre 2021, n. 234, ha introdotto significative modifiche volte all'estensione del campo di applicazione dei Fondi di solidarietà. In particolare:

e stato aggiunto il comma 7-bis all'art. 26 del decreto legislativo n. 148 del 2015, che prevede l'estensione dell'applicazione dei Fondi di solidarietà ai datori di lavoro con anche un solo dipendente.

Per periodi di sospensione o riduzione dell'attività lavorativa decorrenti dal 1° gennaio 2022,  i Fondi di solidarietà bilaterale devono assicurare o un assegno di integrazione salariale di importo almeno pari a quello della cassa integrazione ordinaria.

Finanziamento e modalità di erogazione 

 A copertura della prestazione di integrazione salariale  sono dovuti 

  • a) un contributo ordinario dello 0,50% di cui due terzi a carico  del datore di lavoro e un terzo a carico del lavoratore, calcolato sulla retribuzione imponibile ai fini previdenziali, per i datori di lavoro che nel semestre precedente la data di presentazione della  domanda abbiano occupato mediamente fino a cinque dipendenti;
  • b) un contributo ordinario dello 0,80%, di cui due terzi a carico del datore di lavoro e un terzo a carico del lavoratore, calcolato sulla retribuzione imponibile ai fini previdenziali, per tutti i datori di lavoro che nel semestre precedente abbiano occupato mediamente piu' di cinque dipendenti fino a quindici dipendenti;
  • c) un contributo ordinario pari all'1% di cui due terzi a carico del datore di lavoro e un terzo a carico del lavoratore, calcolato sulla retribuzione imponibile ai fini previdenziali, per tutti i datori di lavoro che nel semestre precedente abbiano occupato mediamente piu' di quindici dipendenti;
  • d) un contributo addizionale, a carico del datore di lavoro, in caso di fruizione della misura di cui all'art. 5, nella misura del 4% calcolato in rapporto alle retribuzioni perse.

 A decorrere dal 1° gennaio 2025, a favore dei datori di lavoro  che, nel semestre precedente la data di presentazione della domanda, abbiano occupato mediamente fino a cinque dipendenti e che non  abbiano presentato domanda di assegno di integrazione salariale  per almeno ventiquattro mesi, a far data

dal termine del periodo di fruizione del trattamento, l'aliquota di  cui al comma 1, lettera a), si riduce in misura pari al 40%.

 La prestazione del Fondo e' destinata ai lavoratori subordinati compresi gli apprendisti che abbiano un'anzianita' di lavoro effettivo presso l'unita'

produttiva , di almeno trenta giorni alla data di presentazione della domanda

ATTENZIONE  l'erogazione dell'assegno di integrazione salariale e' subordinata alla condizione che il lavoratore  destinatario si impegni in un percorso di riqualificazione.

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