Appalti

Codice appalti: approvata la bozza di riforma

Approvata ieri  in Consiglio dei ministri   la bozza del DDL delega per la riforma del codice degli appalti pubblici . Alleghiamo sotto l'articolo la bozza del provvedimento .

Si tratta del terzo provvedimento previsto dal programma di attuazione del PNRR. 

Nella relazione illustrativa  si legge che la riforma si è resa necessaria  per  adeguare il settore dei contratti pubblici all’evoluzione della giurisprudenza in materia ma anche per rimediare ai problemi applicativi riscontrati a seguito dell’entrata in vigore del Codice degli Appalti ( decreto 4 legislativo 18 aprile 2016, n. 50 ) al decreto legislativo 19 aprile 2017, n. 56 e dei vari provvedimenti legislativi che lo hanno modificato con deroghe importanti, dovute anche alle esigenze portate dall’epidemia da COVID- 19.

Il quadro normativo attuale in materia risulta attualmente troppo ampio  e complesso per una effettiva applicazione.

La legge intende quindi  dal punto di vista formale sfrondare la mole eccessiva di norme e semplificarne il linguaggio.

 Dal punto di vista  dei contenuti,  che i decreti attuativi dovranno specificare, si segnalano  i principi cardine indicati nel disegno di legge:

  • stretta  aderenza alle direttive europee  assicurando  l’apertura alla concorrenza e al confronto competitivo fra gli operatori 
  •  l’incentivazione all’utilizzo delle procedure flessibili, quali il dialogo competitivo, il partenariato per l’innovazione e le procedure negoziate con bando
  •  la riduzione degli automatismi nella valutazione delle offerte,
  • l'elencazione dei  casi in cui le stazioni appaltanti possono ricorrere al  criterio del prezzo più basso o del massimo ribasso d’offerta  
  • le cause giustificative per la  stipula di contratti secretati 
  •  il divieto di proroga dei contratti di concessione 
  • la razionalizzazione  delle modalità di affidamento dei contratti da parte dei concessionari, 
  • la riduzione e   qualificazione delle stazioni appaltanti, 
  • la riduzione dei tempi di gara, attraverso la  semplificazione della normativa primaria in materia di programmazione, di localizzazione delle opere pubbliche e dibattito pubblico  
  •  la semplificazione delle procedure relative alla fase di approvazione dei progetti in materia di opere pubbliche, 
  •  lo snellimento delle procedure di verifica e validazione dei progetti 
  • la razionalizzazione dell'attività e della composizione del Consiglio Superiore dei lavori pubblici (comma 2, lettera h),
  •  la piena digitalizzazione e informatizzazione delle procedure, anche ai fini dei controlli sui requisiti dichiarati dagli operator
  • la previsione di tempi certi per il pagamento degli acconti e dei corrispettivi 
  • il rafforzamento della specializzazione professionale dei commissari all’interno di ciascuna amministrazione 
  • la razionalizzazione dei  meccanismi sanzionatori e premiali.

I decreti attuativi dovranno essere emanati entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge delega , su proposta del Presidente del Consiglio , del Ministro delle Infrastrutture e del Consiglio di Stato .

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